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Anatomia del cavallo | Origini del cavallo

Il cavallo (Equus caballus) è un mammifero ungulato erbivoro, quadrupede che si muove sulla punta dell’unghia. Non avendo particolari organi di difesa verso eventuali predatori il suo unico mezzo di difesa è la corsa. Perciò tutta la sua evoluzione è stata, per necessità di sopravvivenza, orientata verso una specializzazione nella corsa.
Appartiene al genere Equus, unico della famiglia Equidae. Studi archeologici rivelano una domesticazione più tarda rispetto ad altri animali, all'incirca verso il V millennio a.C. nelle steppe orientali dell'Asia, mentre in Europa lo si inizierebbe a vedere non prima del III millennio a.C.

Anatomia del cavallo

Lo scheletro del cavallo è costituito dalla colonna vertebrale, formata da vertebre che si articolano tra loro. E su questo vero e proprio asse di sostegno, che vanno ad inserirsi tutti e quattro gli arti. Per non dimenticare lo scopo prettamente pratico di questa trattazione, ci occuperemo nel dettaglio solo delle regioni di frequente riscontro clinico.

  • La punta della spalla: è un angolo osseo che si trova da ogni lato del pettorale e un po’ al di sotto della giuntura d’incontro tra l’incollatura e la spalla.
  • Il garrese: è una protuberanza ossea che forma un prolungamento del dorso. Dal punto più alto del garrese al suolo si misura l’altezza del cavallo.
  • Il dorso: dal punto di vista anatomico è la parte di colonna vertebrale nella quale si inseriscono le costole.
  • Le reni: si trovano fra il dorso, la groppa ed i fianchi. Comprendono quella parte della colonna vertebrale dove non ci sono più costole e che tocca il limite del bacino superiore.
  • La groppa: è la parte del corpo tra le reni anteriormente e la coda posteriormente.
  • La grassella: vero e proprio ginocchio anatomico. La punta della grassella è la parte immediatamente davanti all’articolazione.
  • Il garretto (tarso): è l’articolazione delle zampe posteriori situata tra la gamba e lo stinco.
  • Il gomito: fa parte dell’avambraccio ed è formato da una grossa prominenza ossea tra la parte superiore e posteriore dell’avambraccio.
  • Il ginocchio (carpo): è l’articolazione delle zampe anteriori situata tra l’avambraccio e lo stinco.
  • Lo stinco: è l’osso situato tra il ginocchio e il nodello.
  • Il nodello: è l’articolazione formata dalla parte terminale dello stinco, quella iniziale della prima falange e dalle due ossa grandi sesamoidi. Ha un ruolo molto importante nell’ammortizzare la battuta con il terreno.
  • Lo zoccolo: nel suo insieme è composto dalla parete o muraglia e dalla suola. E’ una vera e propria scatola cornea, contiene al suo interno una parte della seconda falange, la terza falange e l’osso navicolare. Nella sua circonferenza lo zoccolo è suddiviso in regione della punta, delle mammelle, dei quarti e dei talloni, sopra i quali si trovano i glomi.

La testa del cavallo

La testa del cavallo può essere di colore uniforme o con chiazze bianche che possono essere classificabili in:

  • La stella è una piccola macchia bianca a forma di rombo e ben definita sulla fronte del cavallo.
  • Il fiore è una piccola macchia bianca non ben definita sulla fronte del cavallo.
  • La lista è una lunga striscia bianca e stretta che, solitamente, parte dal ciuffo e arriva al naso ma può essere anche interrotta e, in questo caso, prende il nome di lista interrotta, oppure larga che prende il nome di Stella prolungata.
  • La lista in bevente è uguale alla lista ma si prolunga fino alla bocca e può cadere di lato.
  • Il taglio: piccola macchia bianca in mezzo alle narici del cavallo; un po' più sopra della bocca. Contorni solitamente ben definiti e abbastanza visibili..
  • La striscia: lunga e stretta striscia bianca che parte dal ciuffo e va a finire un po' sopra la bocca. Contorni abbastanza definiti.
  • La testa in più è protetta dalla cosiddetta criniera, un ammasso di capelli che servono a proteggere la testa e il muso del cavallo dagli agenti atmosferici e dal freddo.

I denti del cavallo

Alla nascita il puledro è apparentemente privo di denti, ma già dopo la prima settimana di vita spuntano gli incisivi superiori, ai quali seguiranno gli altri.
La dentatura da latte è composta da 24 denti: 6 incisivi superiori, 6 incisivi inferiori, 6 premolari superiori, 6 premolari inferiori. Nell'adulto il numero dei denti dipende dal sesso: 40 nel maschio e 36 nella femmina, in particolar modo nel maschio sono presenti due canini (o scaglioni) superiori e due inferiori, che nella femmina compaiono raramente. In entrambi i casi la dentatura è caratterizzata da uno spazio vuoto di nuda gengiva denominato barra, tra incisivi e premolari nella femmina o tra canini e premolari nel maschio.

I denti sono un'utile elemento di valutazione per determinare l'età del cavallo, sia per l'inclinazione visibile di profilo ("tutto sesto", "sesto ribassato", "sesto acuto"), che per l'usura, che più il cavallo è anziano, più sarà evidente.

Apparato digerente del cavallo

Il cavallo è un erbivoro monogastrico (= all'esofago segue direttamente un solo sacco stomacale) anche se in parte atipico, perché riunisce i vantaggi di una digestione sia enzimatica (quale è quella dei monogastrici), sia microbica (propria dei ruminanti). La digestione enzimatica permette di ottenere il miglior rendimento dai glucidi, lipidi, proteine, evitamine, mentre le fermentazioni microbiche offrono la possibilità di trarre vantaggio da alimenti fibrosi e da un reciclo di azoto. Per questo motivo il cavallo si adatta molto bene a svariati tipi di regimi alimentari.
L'apparato digerente è formato da:

  • bocca
  • esofago
  • stomaco
  • intestino tenue (piccolo intestino)
  • intestino crasso (grande intestino, formato da: crasso, colon e retto)

Fondamentale per una buona digestione, è la masticazione. In un cavallo infatti la capacità in litri dello stomaco è pari a 13-15 L mentre quella dell'intestino cieco è di 30-35 l. Per questo motivo il cibo si ferma nello stomaco solo per breve tempo, mentre permane a lungo nell'intestino nel quale avvengono le fasi più importanti del processo digestivo e di assimilazione (la digestione gastrica dura circa 6 ore, mentre quella intestinale va da 12 ore a 3 giorni!).

FONTE: wikipedia.org

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